CMOR e turismo energetico: cosa sono?

21 Maggio 2019 Bolletta
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CMOR e turismo energetico: cosa sono?

Con l’entrata in vigore del mercato libero, tutti i consumatori di luce e gas possono cambiare liberamente il venditore. Se da una parte questa rivoluzione ha creato opportunità per molti clienti finali, per alcuni è stata l’occasione per alleggerire le spese delle bollette. E’ nata infatti una nuova pratica chiamata “turismo energetico”.

Fino a poco tempo fa il gioco del turista energetico era abbastanza semplice e consisteva nell’approfittare dei tempi stabiliti per il corretto recupero delle insolvenze. Bastava cambiare venditore di Gas prima di ricevere il blocco della fornitura ed il gioco era fatto. Ma andiamo più nel dettaglio.

Cosa succede quando non si paga una bolletta

Immaginiamo che l’utente immaginario Anonimo De Rossi non abbia pagato una bolletta entro la scadenza. Dopo alcuni giorni riceverà un primo preavviso, tramite raccomandata semplice, che lo sollecita a provvedere al pagamento, entro una nuova data di scadenza. Se questa nuova scadenza viene rispettata (salvo diverse condizioni più onerose che a volte sono applicate nel mercato libero) tutto si risolve senza ulteriori fastidi e con un piccolo interesse di mora.

Se invece il cliente Anonimo De Rossi non procede al pagamento, il venditore richiede all’azienda di distribuzione la “chiusura” del PDR, cioè un intervento tecnico che sospende l’erogazione del gas (ma mantiene attivo il contratto di fornitura) assegnando un nuovo termine al cliente per sanare la sua posizione e ottenere che la fornitura sia riaperta.

Se si arriva a questo, oltre all’evidente disagio di restare senza fornitura, il cliente “moroso” dovrà pagare, le bollette rimaste scoperte ed i costi applicati dal distributore per chiudere e riaprire il contatore. Si tratta di una situazione spiacevole, che il venditore vorrebbe sempre evitare.

Chi è il turista energetico

Il “turista energetico” sfrutta i tempi della procedura che porta alla chiusura del PDR, per sottoscrivere un nuovo contratto. Questi tempi tecnici stabiliti dall’autorità (anche per il mercato libero) servono a tutelare i clienti da comportamenti troppo vessatori da parte del fornitore e sono fondamentali per permettere ai clienti di pagare eventuali sospesi. Insomma, il turista energetico sfrutta uno strumento di tutela del consumatore per non pagare qualche bolletta.

Infatti se il venditore non riesce a chiudere il PDR del cliente moroso prima del passaggio ad un altro venditore, non può più farlo. Certo, resta il suo diritto a pretendere il pagamento con raccomandate, intimazioni del legale, società di recupero crediti… ma, senza il deterrente della chiusura, soprattutto per importi di modesta entità, molti clienti riescono a “farla franca”.

Una volta che un cliente “si è fatto conoscere” lasciando debiti con un fornitore, difficilmente otterrà con lo stesso un nuovo contratto (per lo meno non senza saldare quanto dovuto). Ma visto il grande numero di fornitori a disposizione nel mercato libero, “saltellando” da un fornitore all’altro, qualche cliente spregiudicato, riusciva a pagare poco o nulla. Questi utenti sono stati definiti “turisti” energetici, sempre in viaggio alla scoperta di nuovi fornitori da provare lasciandosi dietro una scia di bollette non pagate .

La fine del turismo energetico. Parola d’ordine: CMOR

Una volta che questa pratica si è diffusa sono state prese diverse contromisure, che oggi di fatto la rendono quasi impossibile.

Per prima cosa, il nuovo fornitore, quando avvia la procedura di cambio, viene informato di eventuali chiusure per morosità pregresse o di quante volte il cliente ha cambiato venditore negli ultimi tempi e può decidere di non dare seguito al contratto. Il cliente resta con il venditore precedente, oppure viene trasferito ai “servizi di ultima istanza”: una modalità prevista dall’Autorità per chi resta senza fornitore, che comporta costi aggiuntivi e una procedura di morosità molto più rigida.

La seconda e più importante norma che contrasta il “turismo energetico” è il Sistema Indennitario, già in funzione da alcuni anni per l’energia elettrica e da giugno anche per il gas naturale.

Con un meccanismo abbastanza complesso, ma tutto gestito in modo informatizzato, gli importi rimasti da pagare con il vecchio fornitore “seguono il cliente” e sono trasferiti direttamente sulla bolletta dove compaiono nella sezione Altre Partite con la voce “CMOR” e diventano un debito con il nuovo fornitore: non pagarli ha lo stesso effetto di non pagare le nuove bollette, quindi costituzione in mora e in casi estremi chiusura del punto. Quindi se il “turista energetico” pensava di poterli dimenticare, in realtà se li troverà sempre come “compagni di viaggio”.

Finché CMOR non ci separi

Insomma, il Turismo Energetico è una pratica che sta fortunatamente procedendo verso l’estinzione. Il CMOR ha risolto il problema della morosità inesigibile di molti clienti, che rischiava di riversarsi sulle bollette di tutti i buoni pagatori.

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